Archivio mensile:settembre 2014

Meditare in città

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“Chiunque può riuscirci. E’ sufficiente un pò di tempo, un pò di consapevolezza e la volontà di essere felici”

Thich Nhat Hanh

 

Il maestro di Dzog-chen Chögyal Namkhai Norbu un giorno disse che bisogna lavorare con le circostanze… Quanto è importante sapersi adeguare al contesto, adattare ciò che vogliamo a fare a ciò che abbiamo, riuscire a fare ciò che vogliamo con ciò che abbiamo!

Consiglio spesso la meditazione ai miei pazienti in quanto la ritengo un’utile tecnica per calmare la mente e gestire ansia e stress.

Purtroppo però mi confronto con le mille “scuse” di chi mi dice che non riesce a trovare il luogo adatto per praticare. Vorrebbero un luogo fresco, silenzioso, profumato, ispirante…ma abitano in città!

Meditare camminando è un’esperienza estremamente affascinante in grado di apportare straordinari benefici a livello fisico, mentale e spirituale. La meditazione in movimento ti consente di placare la mente e accrescere la tua consapevolezza del momento, vivendo il qui e ora in tutta la sua bellezza e unicità.

Mentre camminiamo in città siamo immersi in un contesto che non è piacevole e stimolante come quello naturale. Inoltre, spostandoci sui marciapiedi dello spazio urbano, difficilmente possiamo estraniarci dal contesto così come richiesto dalla meditazione camminata “classica”.

Siccome ritengo che una grande risorsa dell’essere umano sia il sapersi adattare alle circostanze, insisto sul fatto che è possibile trovare il modo per praticare la meditazione anche in un ambiente apparentemente così poco invitante, che, in fin dei conti però, è il nostro ambiente…

Seppur impossibilitati a vivere l’esperienza classica, possiamo cercare di assumere un nuovo modo di camminare quando, per necessità, ci spostiamo a piedi all’interno della città. Imparare a sfruttare ogni momento per “praticare” invece di aspettare di creare le condizioni appropriate…

Così, facendomi ispirare dagli insegnamenti dello zen, consiglio una specie di meditazione camminata.

Ovviamente ciò che propongo è diverso dall’originaria tecnica, caratterizzata, ad esempio, da un’attenzione piena ad ogni passo, che prevede quindi il maggiore isolamento possibile dal contesto, propongo un metodo adattabile a diversi contesti, compreso quello caotico cittadino e utilizzabile in qualsiasi momento della giornata.

metropolitanaNon c’è bisogno di predisporre un luogo particolare, né un abbigliamento comodo, né tantomeno c’è bisogno di un ambiente silenzioso.

Basandomi sulle nostre innate capacità di integrazione e adattamento mi piace invitare le persone a trovare un modo per avere maggiore sintonia con l’ambiente che ci circonda per essere più leggeri nella vita quotidiana…

Inseriamo quindi il contesto nella meditazione, contesto che non viene più avvertito come un disturbo all’esperienza interiore, ma come spunto per la sua conoscenza.

Gli elementi normalmente definiti “disturbanti”, come il rumore o il contatto con gli altri, possono diventare elementi compresi nell’essere nel qui ed ora, fattori di cui diventare consapevoli, da osservare invece da subire passivamente o addirittura cercare di eliminare…

Diventare consapevoli del flusso continuo di sensazioni che attraversa la nostra coscienza: ogni fenomeno, luminoso, sonoro, tattile o olfattivo entra nel nostro campo percettivo, lo attraversa e poi ne esce, ma prima provoca in noi reazioni, pensieri, sensazioni, emozioni…

Viviamo in un mondo fatto di interazione, che spesso risulta pure essere piuttosto violenta ed invasiva, rumori forti, contatti fisici… La città fornisce un numero infinito di “fastidi”: il rumore, la sporcizia, i cattivi odori, l’atteggiamento indifferente e qualche volta aggressivo delle persone che incrociamo. Spesso cerchiamo quindi di isolarci in modo più o meno consapevole da tutto ciò: ma in un mondo in cui la sensazione di comunione con l’altro è sempre più raro forse è davvero importante cercare di armonizzarsi con ciò che ci circonda piuttosto che combatterlo ricacciandolo fuori.

Ciò che è fuori e che spesso non ci piace, comunque ci appartiene: accogliere l’incontro con l’altro, col mondo, può diventare un potente modo per imparare qualcosa su noi stessi: cosa risveglia in me quella persona? Come reagisco a quel rumore?

La meditazione camminata diventa così una via straordinaria per riconnetterci con noi stessi e con il mondo circostante, aiutandoci a vivere il momento come un tesoro prezioso.

Seguendo alcuni semplici passi è possibile trasformare questo comune atto della vita quotidiana in un’opportunità di benessere.

  1. Rallenta.

Quando mediti camminando, cerca di farlo rallentando il passo: la lentezza favorisce la presenza mentale nel qui ed ora. E’ sufficiente rallentare un pochino per ammirare ciò che ci circonda. Vivi il luogo in cui sei, che sia una trafficata strada di città o un silenzioso bosco…

  1. Focalizzati sul corpo e sul respiro.

Il respiro funge da base per il “qui ed ora”, base da cui partire e luogo in cui tornare. Comincia portando l’attenzione al respiro, resta ad osservare il suo ritmo senza cercare di modificarlo, oppure al corpo in movimento (la consapevolezza a tutto il corpo che si muove nello spazio).

  1. Vivi il mondo.

Esci dall’ufficio, apri la porta di casa, scendi dalla macchina e vai nel mondo.

Con tranquillità, semplicità e leggerezza inizia a contemplare ciò che ti circonda, immergiti totalmente nell’ambiente intorno e osserva le persone che incontri sul tuo cammino.

  1. Osserva la tua mente.

Inizia a lasciar andare le tue preoccupazioni, prova a far scivolare via la tua ansia concentrando la tua attenzione nel qui ed ora di ciò che vedi.

Quando la mente “scappa” diventa interessante osservare dove va il pensiero: si focalizza sulle persone che incontriamo? Osservo il giudizio che nasce per ogni persona che vedo… È naturale, così è fatta la nostra mente e ne prendo atto. Poi osservo dove mi porta questo giudizio, che cosa fa succedere in me? Per ora faccio tutto ciò senza cercare di correggermi, resto semplice spettatore dei movimenti della mente. Poi si vedrà.

  1. Non c’è nessun arrivo, solo il qui e ora.

Non lasciarti avvinghiare dalle preoccupazioni: mantieni la consapevolezza del momento presente, dell’unico istante davvero reale, il qui e ora. Non ce n’è un altro migliore, non c’è un luogo “altro” in cui andare, semplicemente cammino con l’unico scopo di camminare, osservo con l’unico scopo di osservare…

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