Alla ricerca della felicità…

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Ogni uomo cerca la felicita’, ma molti di noi spesso confondono piacere e felicità.
La vera felicita’ e’ permanente, mentre il piacere non lo e’.

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Se una persona ritiene che la sua felicità sia dovuta a cause esterne e a quello che possiede, e’ ragionevole concludere che la sua felicità debba aumentare con l’aumentare dei possessi e diminuire in proporzione alla loro diminuzione. Dunque se e’ priva di possessi, la sua felicità dovrebbe essere nulla.
Nel sonno profondo l’uomo e’ privo di qualsiasi possesso, incluso il suo corpo. Tuttavia, invece di essere infelice, e’ felice. Tutti desiderano dormire profondamente.
La conclusione è che la felicità è inerente all’uomo e non e’ dovuta a cause esterne. Uno deve realizzare il proprio Sé per aprire il magazzino della felicità assoluta.
C’e’ felicità alla vista di bei paesaggi, nella musica, nella poesia, ecc.
E’ la felicità inerente nel Sé. Quella felicità non e’ aliena o lontana.
Ti stai immergendo nel Puro Sé in quelle occasioni che consideri piacevoli.
Quell’immersione l’ auto-esistente Beatitudine. Ma l’associazione di idee e’ responsabile per il proiettare questa beatitudine su altre cose o avvenimenti. In realtà è’ dentro di te. In queste occasioni ti stai immergendo nel Sé, sebbene inconsciamente.
Se lo fai consciamente, lo chiami Realizzazione.
Immergiti consciamente nel Sé.

oceani

Tratto da: Ramana Maharsi “Sii Ciò Che sei”, a cura di David Godman, ed. Il Punto d’Incontro

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